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Sport e salute: ne parliamo col Presidente del Coni Giovanni Malagò

SPORT E SALUTE: NE PARLIAMO COL PRESIDENTE DEL CONI GIOVANNI MALAGO'

1. Vorrei iniziare con una domanda personale a lei, Giovanni Malagò . Quando e come è iniziata la sua passione per lo Sport e cosa le ha dato inizialmente?


“Non ho mai concepito un giorno della mia vita senza sport. Ricordo ancora con gioia l’ora di ginnastica allo Scientifico, all’Istituto De Merode. C’era la scuola di pallacanestro, la mitica Stella Azzurra, mi divertivo molto. Dove c’era un pallone c’ero anche io. Sono un appassionato dello sport nella sua accezione più ampia, sono incuriosito e affascinato da ogni disciplina, senza nessuna esclusione. E mi piace praticarlo, compatibilmente con gli impegni istituzionali”

2. Veniamo a domande relative invece a Malagò Presidente del Coni. Se dovesse giudicare attualmente lo stato di salute dello Sport in Italia lo qualificherebbe: sano, malaticcio o moribondo? E nel secondo e terzo caso che cura pensa si debba prescrivere?

“Ci sono molte cose positive, ma molte anche cose che non funzionano. Un’alternanza di luci e ombre, si passa da grandi delusioni a grandi soddisfazioni. Siamo l'unico Paese in cui ci si occupa di tutti gli sport e di tutte le discipline, anche di quelle non olimpiche. E' un sistema che ho ereditato e a questo punto è forse giusto fare delle considerazioni, se è corretto portarlo avanti o se è più opportuno concentrarsi su alcune discipline. Dopo Rio è necessaria un'analisi sincera. Le soddisfazioni arrivano spesso da discipline insolite, così come le delusioni arrivano da sport in cui tradizionalmente eravamo più affermati. E' una continua montagna russa ma lavoriamo quotidianamente per garantire supporto a tutte le realtà che fanno parte della grande famiglia del nostro movimento”.

3. Noi come Onlus che si occupa di disturbo di panico, ansia e depressione cerchiamo quanto più possibile di diffondere oltre che la “cultura” del panico ovvero la conoscenza per affrontarlo e sconfiggerlo, anche di incentivare le persone a praticare attività fisica in virtù del fatto che il movimento è di per sé un farmaco naturale prescritto regolarmente insieme ad altre cure dagli stessi esperti. Mi ha interessata moltissimo il suo progetto “ Sport di classe” perché l’educazione allo Sport già in tenera età è senz’altro il viatico per formare adulti consapevoli e più sani; in cosa consiste questo progetto? Quando si realizzerà a pieno regime?

“Il progetto “Sport di Classe”, riservato alla primaria, mira a garantire l’inserimento di due ore di educazione fisica nell’ambito della programmazione scolastica. Rispetto ai progetti pilota degli anni scorsi la novità più rilevante è costituita dalla possibilità, per tutte le scuole che lo desiderino, di aderire e di far partecipare almeno tutte le classi terze, quarte e quinte per l’intero anno. Figura chiave per la riuscita del progetto è il tutor sportivo, che ha il compito di supportare a livello organizzativo e didattico i dirigenti scolastici e il corpo docente nelle decisioni relative all’ambito motorio. Il progetto inoltre mira a promuovere la partecipazione attiva degli alunni con bisogni educativi speciali: nelle due ore di educazione fisica sarà riservata un’attenzione particolare all’integrazione dei ragazzi disabili, grazie al coinvolgimento del CIP. Questo progetto rappresenta un ponte rispetto all’attuazione delle linee guida de “La Buona Scuola” e verso un rapporto sempre più sinergico tra il mondo dell’istruzione e il mondo sportivo: un processo irrinunciabile per il nostro futuro”.

4. Oltre al progetto “Sport di classe” lo Sport è salute per tutti ed anzi molto spesso lei ha evidenziato proprio la funzione sociale dello Sport che si traduce in persone più sane quindi in sintesi meno costose per lo stesso sistema sanitario nazionale. Come pensa il Coni di diffondere questo messaggio e stimolare allo Sport anche i più sedentari ? E noi associazioni come potremmo secondo lei supportare il Coni in questa direzione ?

“Lo sport è un formidabile strumento di benessere e di crescita. E’ un concetto che viene promosso quotidianamente, attraverso iniziative e opere di sensibilizzazione. E’ necessario radicare una nuova cultura che rappresenti un modello di sviluppo per il Paese. In questo senso è fondamentale avviare una molteplicità di azioni che concorrano al raggiungimento dell’obiettivo. Oltre al fondamentale rapporto con la scuola, c’è da ricordare l’approvazione della nuova legge sull’impiantistica che, attraverso una sinergia tra pubblico e privato, può favorire lo sport per tutti. Ogni componente può recitare un ruolo da protagonista nell’attuazione di questo processo di vitale importanza. Oggi il tema sport non riguarda solo le scuole di sport e gli atleti di èlite, ma anche la terza e la quarta età. Mi piace sottolineare l’impegno del Governo: il Premier Renzi e il Sottosegretario Delrio dimostrano quotidianamente di condividere l’importanza sociale ed educativa del nostro mondo”.

5. Parliamo brevemente del Doping che pare stia diventando una piaga sociale oltre che un serio problema per chi fa sport. Presidente questo significa che l’etica sportiva non appartiene più alla nostra cultura a vantaggio invece di un risultato ottenuto a qualsiasi costo?

“I valori su cui si fonda lo sport sono l’unico, ineludibile riferimento da seguire. Il nostro movimento deve aiutare a tenere lontani i rischi, incoraggiando comportamenti irreprensibili. Richiama un forte senso di responsabilità e sviluppa l’attitudine al sacrificio, la propensione a conquistare risultati attraverso l’abnegazione. Lo sport implica disciplina, il rispetto delle regole e per questo combatte strenuamente – emarginandolo - chi attenta la genuinità della competizione, attraverso il ricorso a pratiche o a mezzi illeciti. Bisogna lavorare in profondità, sulla mentalità, per costruire un modello che cancelli queste pericolose derive, lontane dai princìpi sacri e inalienabili del movimento”.

6. La nostra testimonial Giorgia Consiglio , nuotatrice azzurra che tra l’altro fa parte della squadra del Circolo Canottieri Aniene di cui lei è Presidente è per noi un bellissimo esempio di persona che ha affrontato e sconfitto il panico anche grazie allo Sport. Secondo lei un Testimonial del mondo dello Sport può effettivamente avere più o meno impatto rispetto ad un attore, un cantante soprattutto sui giovani nel diffondere certi valori legati alla salute, alla disciplina, all’etica ?

“Giorgia è una grande campionessa, al talento coniuga tenacia, perseveranza e coraggio, offrendo un limpido esempio nei confronti dei giovani. Gli atleti hanno una grande responsabilità: possono essere testimonial efficaci grazie alle loro gesta, alle vittorie ma anche semplicemente attraverso le esperienze di vita, certificando come lo sport sia l’affermazione dell’individuo, il modo migliore per affrancarsi da ogni paura, facendo prevalere la voglia di superare i propri limiti nel pieno rispetto delle regole e dell’avversario”.

7. Infine Presidente qual è il progetto che attualmente la sta appassionando maggiormente e l’obiettivo che vorrebbe veder raggiunto più di ogni altro ?

“La candidatura di Roma 2024. Non si tratta di un sogno semplicemente sportivo ma di un progetto che investe il Paese per le benefiche ricadute che potrebbe schiudere a livello di sviluppo e per la possibilità di regalare un patrimonio di certezze incrollabili alle nuove generazioni. Il Governo crede fortemente nella valenza dello sport come strumento di riscatto e di rilancio e ha sposato con convinzione la candidatura ai Giochi Olimpici: vuole fare squadra per aiutare lo sport ad aiutare l’Italia. E’ il momento di credere in un futuro all’insegna del riscatto e del rilancio, da conquistare grazie alle potenzialità del nostro movimento. Un concetto che esprimo dal giorno della mia elezione alla Presidenza del CONI”
Giovanni Malagò
Presidente Coni

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