Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e consente l’invio di cookie “terze parti”. Puoi conoscere i dettagli consultando la nostra Cookie policy, da cui è possibile negare il consenso all’installazione di qualunque cookie.

Quali fattori portano al panico?

I fattori esterni e interni

cause.jpg

Chi soffre di attacchi di panico è condizionato da fattori esterni e da fattori interni.

I principali fattori esterni sono rappresentati da luoghi nei quali temiamo di non avere una via di fuga, da situazioni personali e professionali che ci creano tensioni, rabbia o frustrazione.

I principali fattori interni sono da attribuire ad una predisposizione genetica, una sorta di “tallone di achille” che in qualche modo viene consegnata alla nascita a chi presenta una maggiore vulnerabilità a sviluppare questa malattia. Tuttavia ciò non è sufficiente, nonostante questa suscettibilità, a candidare una persona ad avere ripetuti attacchi di panico nel corso della sua esistenza, se non intervengono anche fattori e situazioni di scatenamento e cioè: eventi di perdita, di grave lutto, situazioni traumatiche, uno stress prolungato, interruzioni brusche di relazioni affettive e sentimentali, l’uso o abuso di sostanze chimiche di varia natura. Quanto descritto non è l’elemento causale ma è la goccia che fa traboccare il vaso, la spinta definitiva che fa emergere in modo improvviso e drammatico quella predisposizione genetica che fino ad allora era rimasta silente o non espressa.
Questo esordio inaspettato in una persona che fino ad allora svolgeva una vita normale, sottolinea come nel panico, sulla stessa linea di altre malattie, questo disturbo sia l’espressione di una interazione, scambio inconsueto e anomalo tra uomo e ambiente.