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Genitori e nonni: le nostre ricchezze

Ultimamente siamo tutti molto attenti ad un dato inquietante: sono sempre di più i ragazzi giovani e a volte giovanissimi che soffrono di attacchi di panico, che sono ansiosi. E’ senza dubbio un problema che ne apre tanti altri , quali il ruolo della famiglia, della scuola, gli stili di vita, e così via. Tutto questo è da analizzare con molta attenzione per cercare con efficacia e velocemente di arginare questi disagi dilaganti, tuttavia esiste un’altra fascia della popolazione incredibilmente a rischio e relativamente poco considerata : gli anziani, pessimo termine che io archivierei insieme alla parola “vecchi”. Esistono i bambini, i ragazzi e gli adulti. Pertanto un ottantenne è un adulto e non vedo perché si debbano usare parole ghettizzanti, emarginanti. E’ un adulto di ottant’anni. Punto. O meglio è un ragazzone…
Un tempo, all’epoca in cui le famiglie erano numerose e spesso vivevano tutte compatte sotto uno stesso tetto, ai genitori , ai nonni, agli zii veniva data assistenza dagli stessi membri della famiglia, una sorta di piccolo club nel quale ciascuno in base alle proprie possibilità contribuiva al sostegno del gruppo. In questo contesto le persone più grandi procedevano nella vita in compagnia di bambini urlanti e giocosi che gli allietavano le giornate, , di donne che governavano le case e in ogni modo potevano dare il loro contributo attendendo alle faccende domestiche per le quali potevano rendersi utili. Soprattutto venivano tenuti da tutti in estrema considerazione , venivano considerati figure di riferimento imprescindibili. Raramente venivano abbandonati in una stanza inermi a guardare la televisione soli e senza nessuno con cui scambiare due parole.
Oggi il mondo è cambiato. Oggi pare che solo i giovani possano aver qualcosa di buono e giusto da dire e fare ed è entrato prepotentemente nell’uso comune quel termine, anch’esso discutibile e per me disgustoso che è “rottamazione” per riferirsi appunto all’atto di lasciare spazio ai giovani , a questi esemplari di virtù, capacità e conoscenza…che soli potranno salvare il mondo.
La gioventù…unica condizione per far parte del mondo pulsante ; se non sei giovane , come dice il “singolare” Briatore in una nota trasmissione….”sei fuori”.
Si è disposti a riconoscere a tutti ogni sorta di diritto e tutela: la tutela degli animali, per i quali molti sarebbero disposti a farsi ammazzare , ammazzando poi a loro volta il vicino di casa perché magari cucina troppe bistecche … Tutela agli omosessuali , tutela delle donne con le quote rosa , tutela, tutela….tuteliamo tutti….( e va bene...) ma….ai genitori ,ai nonni… degli animalisti, degli omosessuali, degli eterosessuali, dei transessuali, dei bisessuali, dei vegani, dei vegetariani, dei marziani …chi ci pensa? Forse qualcuno ci pensa a dire il vero: tutti quei giovani meravigliosi ( alcuni neanche tanto giovani e nemmeno meravigliosi…) , bellocci, palestrati, acculturati, laureati, facebookizzati , masterizzati e modernizzati che pero’………..magari… non hanno nemmeno due Euro in tasca perche' troppo occupati a postare, cliccare, sniffare, trangugiare ,sfoggiare ,partecipare. Ecco allora che il salvadanaio di quei” vecchi” diventa un buon motivo per andare a trovare i nonni, gli zii, i genitori . Qualcuno dira' indignandosi che ai propri “vecchi” non fa mancare nulla, badante russa compresa, pensando che accudire un genitore o un nonno si traduca solamente nell’assistenza sanitaria. Eppure moltissimi sono questi ragazzoni che soffrono di depressione ,di ansia fino ad arrivare ad avere dei veri e propri attacchi di panico, abbastanza rari in passato tra le persone più adulte.
Ecco allora che li si porta dal medico, il quale prescrive due pilloline e si cerca di renderli meno molesti possibile.
Siamo sordi, ciechi e voltiamo la faccia per non guardare nella giusta direzione.
Spesso, anzi sempre, questi adulti , dopo una vita vissuta piu' o meno intensamente , dopo aver cresciuto dei figli cercando di dar loro il meglio che potevano, le migliori opportunita', dopo aver lavorato, dopo aver attraversato le difficoltà che in ogni vita sono presenti in misura maggiore o minore , avrebbero il diritto di godere di cio' che hanno costruito, di raccogliere i frutti dei semi che hanno piantato e invece vengono spesso abbandonati, emarginati e talvolta sfruttati per quello che ancora possono dare, spremuti come un limone fino in fondo.
Questi ragazzi non hanno bisogno solo di assistenza sanitaria, di pasticche, della badante che, pagata per farlo, li porta ai giardinetti mentre magari lei sta ore al telefono a farsi i fatti suoi .
I figli, i nipoti, sono la vera linfa vitale di questi adulti. Chi veramente li ascolta? Chi veramente si relaziona con loro senza trattarli da suonati cronici? Chi pensa davvero che possano avere ancora cose da insegnare? Chi li porta ,con gioia…, a fare due passi? Chi ha attenzione vera a cio' che desiderano , ai loro bisogni intimi e piu' nascosti? Chi è disposto a raccogliere le loro paure, la paura di morire, la paura di una fine che per loro diventa sempre piu' vicina ? Chi passa ore ad ascoltare con interesse le prodezze che hanno compiuto in gioventu'? Le loro storie ricche, ricchissime di avvenimenti ,di un vissuto che fa impallidire le banalità che i giovani d’oggi potranno raccontare ai loro nipoti? I giovani di oggi un domani potranno certo raccontare cose moto interessanti: aperitivi nel bar del centro, sniffate o pippate, i post su facebook che hanno ricevuto ben 57 “mi piace”, le diete , le infiltrazioni di collagene o qualche altro intruglio, di cui sicuramente avranno traccia nel viso immobile della loro vecchiaia…
Esagero. Sicuramente. Estremizzo, certamente. Ma non mi sbaglio.
Quelli che vengono chiamati vecchi, i settantenni o ottantenni o oltre, sono delle miniere alle quali potremmo tutti attingere per imparare ,conoscere, capire, e invece….li lasciamo lì. Plaid sulle ginocchia, televisione accesa e che non rompano troppo le scatole con la solita solfa “non mi chiami mai”, “non mi vieni mai a trovare”, “non ti preoccupi di me”… “mi cerchi solo quando hai bisogno …” ecc…
Noi “giovani” ( si perche' oggi si è giovani anche a 40 anni ,quando invece una volta i quarantenni erano persone di mezza età…) dobbiamo vivere, mica abbiamo tempo per ascoltare le loro lamentele, l’artrite che non li fa dormire, il torcicollo, il diabete ….( se va bene),i loro ricordi sempre più lontani nel tempo che a noi sembrano anticaglie, o per farci rimproverare di spendere troppi soldi per le vacanze, di essere dimagriti troppo e non stiamo bene, di non seguire abbastanza i figli , ecc... ecc...
Io dico…che tristezza. Che brutta societa'. Una società anestetizzata fatta di individui che si riempiono la bocca o le bacheche dei social di frasi fatte ( spesso altrui), di consigli su come filosoficamente si deve condurre la vita e impostare le relazioni, di pillole di morale spicciola e perle psicologiche da strapazzo e poi…trascurano le uniche cose che nella loro vita forse hanno un senso e potrebbero dare anche a loro un senso…
Ieri l’ennesima telefonata è giunta al centro di ascolto: una signora di 81 anni che piangendo, voleva solo fare due chiacchiere…perché nessuno più la ascolta, nessuno e' più interessato a cio' che pensa, sente, desidera. E tutta questa paura, frustrazione e angoscia porta a depressione e attacchi di panico.
Mangia? Beve? Dorme? E’ autonoma? Questo basta, cosa vuole di più? Vuole anche che i figli forse la ascoltino? Che perdano il loro tempo prezioso per ascoltare le menate di una vecchia?? Non sia mai. Automaticamente menti brillanti , persone che hanno costruito pezzi di ricchezza (poca o tanta che sia) alla quale hanno attinto figli e nipoti senza remore, individui per bene ,apprezzati e stimati, in “vecchiaia” diventano gli sciocchi da non ascoltare, i capricciosi da ignorare, i pesi che non si vorrebbero avere perché limitano l’autonomia dei giovani, la libertà , il loro tempo.
Io ho amato i miei nonni e coccolati e così faccio con i miei genitori più che posso. E’ bello. Ve lo consiglio, magari scoprirete tante belle cose e sicuramente vi sentirete molto meglio. Loro forse non sono perfetti e forse non sono stati perfetti genitori o nonni , non saprei giudicare e non mi interessa farlo ma nemmeno noi siamo forse sempre stati perfetti figli o nipoti…
Vi consiglio un film stupendo “ the quartet” , sul mondo degli adulti.
E invece vi consiglio di vedere questa intervista ad un “vecchio” di 81 anni…che secondo me ha molto da insegnare a tanti trentenni di oggi…:
http://www.youtube.com/watch?v=7OXS5s-4I1M
Non sono tutti Arrigo Cipriani ma tutti possono ancora insegnare tanto a tutti…!!!
Evviva i ragazzoni!!!

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