1.Prof. Boschi, 29 Maggio 2012, ricordiamo il terribile terremoto ( secondo dopo quello del 20) che ha travolto l’Emilia, in particolare la bassa modenese provocando ingentissimi danni, morti e seminando letteralmente il panico tra le persone. Il terremoto terrorizza, pietrifica e rende l’uomo impotente. Da massimo esperto sul tema come inizierebbe ad affrontare l’argomento?
Anzitutto è bene precisare e comprendere che ciò che crea terrore non è il terremoto in quanto tale poiché è un fenomeno naturale e se vissuto ad esempio all’aperto, in un prato, puo’ al limite comportare una lieve perdita di equilibrio ma niente di più. Ciò che invece spaventa maggiormente sono gli edifici che sappiamo a priori che in Italia e in genere nel mondo sono fatti male ossia non sono fatti in modo tale da resistere ad un terremoto che notoriamente comporta per le costruzioni una sollecitazione decisamente importante.
In Giappone ad esempio hanno sviluppato delle specie di ammortizzatori per gli edifici , affinchè vibrino meno: l’ammortizzatore assorbe la scossa e questo fa sì che l’edificio appunto vibri molto meno. Quindi sapere di essere in un edificio ben costruito già abbassa notevolmente la soglia di paura al terremoto. Un altro aspetto del terremoto che spaventa è il boato, il rumore che solitamente accompagna un sisma. Un terremoto è un’emissione di onde meccaniche , il suono viene da onde meccaniche . Quando c’è un terremoto vengono rilasciate queste onde che attraversano le rocce e quando arrivano in superficie vanno ad influire sull’aria ed è questo che provoca il boato.
2.Da inesperta ho sempre pensato che il terremoto contemplasse una scossa principale più o meno forte seguita da altre di assestamento ma di minor intensità, invece in Emilia appunto vi fu la prima scossa il 20 maggio 2012 alla quale seguì una scossa ancora più forte il 29 maggio, è normale?
Si , puo’ succedere, non è un fatto eccezionale ; l’errore è stato nel aver cercato di riprendere immediatamente dopo il 20 la vita e le attività senza aver previsto un lasso di tempo congruo per poter effettuare tutte le verifiche e i controlli necessari per la messa in sicurezza. Non mi sono mai spiegato il perché, in questo caso, siano mancate queste cautele, che poi hanno portato ai gravi danni del 29.
3.Noi, persone normali e non esperte come possiamo imparare a conoscere i terremoti e a difenderci meglio?
Molta colpa della paura è dovuta all’ignoranza: a scuola non si insegnano adeguatamente questi fenomeni. Come per tante altre cose della vita , dal prendere un aereo a tutelare la propria salute, la base di tutto è la conoscenza. Si dovrebbe sin dalle elementari spiegare bene, nel dettaglio , ai bambini a conoscere approfonditamente situazioni e fenomeni che poi dovranno affrontare e vivere nel corso della loro esistenza, inclusi i terremoti . Se tutti sapessero cosa sono i terremoti , se si sapesse che grado di sismicità possiede la zona geografica nel quale si vive, se si fosse certi della solidità degli edifici nei quali si abita, sicuramente i terremoti farebbero sia meno paura che meno danni a cose e persone ma purtroppo non è così.
4.Come si fa allora a sapere se una casa è costruita bene oppure no?
Se una casa è costruita secondo criteri che tengano conto del rischio sismico, puo’ rovinarsi se viene un terremoto ma non crolla e soprattutto non è pericolosa per chi vi abita. Per far sì che una casa sia ben costruita si devono collegare insieme tutti gli angoli della stessa, deve essere tenuta unita dai materiali più efficaci al tale scopo. Gli edifici che crollano e sono crollati nei terremoti di cui parliamo non erano costruiti a regola d’arte e quindi, se ad esempio il tetto anziché essere collegato al tutto è solo appoggiato, nel momento del terremoto crollerà. Purtroppo entra sempre in gioco anche il concetto del risparmio e della speculazione che poi si pagano quando succedono queste eventi che rendono assolutamente vano e irrisorio il risparmio iniziale.
Una volta si costruiva con più criterio e con materiali di maggior qualità . Anche nel terremoto dell’Aquila, si è visto che le costruzioni erano fatte al risparmio. La gente muore coi terremoti perché il tetto crolla, perché la casa, come se fosse un cubo, si sfascia. Le pareti oscillano e il tetto, se non è legato bene al resto dell’edificio, crolla schiacciando ciò che trova; ecco perché palazzi di venti metri alla fine del terremoto si traducono in cumuli di nemmeno sei metri, perché c’è un crollo verticale. Al contrario ho visto case costruite bene che dopo un terremoto erano molto rovinate dentro ma rimaste intatte nella struttura.
Altra cosa molto importante per chi abita in zone sismiche è organizzare l’arredamento tenendo conto della sicurezza. Esempio: chi ha degli specchi dovrebbe sempre inchiodarli, non lasciarli semplicemente appoggiati.
5.Quali reazioni si dovrebbero avere davanti ad un terremoto?
Ecco, parlando proprio di panico, molte persone si fanno prendere dal panico appena sentono il terremoto e spesso è proprio questo che le conduce incontro alla morte perché agiscono in modo sconsiderato. La prima reazione comune spesso è la fuga, si fugge in strada ma magari se la strada è circondata da edifici può essere pericolosissimo per la caduta di cornicioni e quindi non si dovrebbe mai assecondare l’istinto e fuggire.
Poi le scale: spesso le scale sono un elemento debole negli edifici. L’istinto deve essere guidato perché le reazioni istintive possono essere, ripeto, estremamente pericolose. Appoggiarsi ad un muro maestro invece sarebbe la cosa più sensata e sicura da fare ed aspettare che cessi. Non parliamo nemmeno degli ascensori, da evitare tassativamente.
6.Si possono prevedere i terremoti?
No, assolutamente. Sappiamo dove si possono verificare, quanto saranno grandi ma non si puo’ sapere quando si verificheranno.
Per quanto riguarda la difesa dal terremoto quello che sappiamo è sufficiente, ossia conoscere le zone sismiche, come ad esempio il Nepal, si sapeva benissimo che si trattava di una zona a rischio, si potrebbe considerare proprio un caso di scuola ,però nessuno ha fatto prevenzione.
Chi è Enzo Boschi
Laurea in Fisica, Università di Bologna
Soggiorni di studio a Parigi (Laboratoire desHautes Pression del CNRS), a Cambridge, UK (CavendishLaboratory) e a Cambridge, occupandosi di Fisica dell’Interno della Terra, cioè dello stato della materia ad alte pressioni e temperature, di Fisica della sorgente sismica e dei meccanismi alla base delle eruzioni vulcaniche.
Principali incarichi istituzionali
dal 1975 Cattedra di Geofisica, Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna
1983-2000 Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica (ING)
1986-2000 Presidente della Sezione Rischio Sismico, Commissione Grandi Rischi. In questa veste partecipa, dal punto di vista tecnico-scentifico , alla creazione della Protezione Civile Italiana.
dal 2000 al 2011 Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’INGV nasce come aggregazione dell’ING, di tre Istituti del CNR (Milano, Palermo, Catania) e dell’Osservatorio Vesuviano (Napoli) e ha circa 1000 dipendenti. L’INGV controlla, 24 ore su 24, l’attività sismica e vulcanica di tutto il territorio nazionale per gli scopi della Protezione Civile.
dal 1996 Presidente della Commissione per la compatibilità ambientale dei progetti di coltivazione di idrocarburi nell’Alto Adriatico.
dal 2003 Chairman dello International Committee on Land Subsidence istituito da ENI-AGIP (dedicato alla discriminazione fra la subsidenza naturale e quella dovuta a estrazione di combustibili fossili).
dal 2006 al 2010 Membro del Collegio di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna
Principali riconoscimenti
1981 PREMIO “A. Feltrinelli” dell’Accademia Nazionale dei Lincei
1982 Accademia dei Lincei
1982 Accademia Francesco Petrarca
1989 PREMIO Glaxo per la divulgazione scientifica
1991 Fellow dell’American Geophysical Union
1991 Grande Ufficiale della Repubblica Italiana
1992 Socio dell’Accademia Europea
1997 PREMIO del Centenario della Società Italiana di Fisica
1998 Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica come Benemerito della Cultura
2001 Royal Astronomical Society
2002 Fellow dell’American Association for the Advancement of Science (AAAS)
2005 Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna
2006 Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine ” Al Merito della Repubblica Italiana”
2007 Accademia degli Incamminati
2008 Socio Benemerito della Società Italiana di Fisica